Dal 21 al 24 marzo al teatro Filodrammatici di Milano in scena “L’altro mondo – piccole storie di cambiamento”
Quando arte e tutela dell’ambiente si fondono insieme, il risultato può essere straordinario e ogni spettacolo diventa un modo per sostenere attivamente la lotta contro i cambiamenti climatici. “Mi chiedo come il teatro potrebbe non parlare di Natura, di crisi climatica” queste sono le parole di Daniele Ronco, fondatore e direttore di Mulino ad Arte, una compagnia teatrale fondata da lui nel 2012, insieme a Jacopo Trebbi e Costanza Frola. Questo gruppo che si definisce come un team di lavoro affiatato che da anni lavora per trasformare i sogni in progetti realizzati per e con il pubblico, ha focalizzato la sua energia creativa a favore della produzione green. “Amiamo il nostro Pianeta e vogliamo riflettere attraverso il teatro sulle grandi sfide del nostro presente. Sentiamo forte la necessità di vivere in armonia con la “casa” che ci ospita, perché senza questa armonia non rimarrà nulla di noi”.
Tra le tante iniziative del gruppo, spicca il Teatro a Pedali che vuole dimostrare che è possibile realizzare uno spettacolo dal vivo ad impatto zero: si tratta del format teatrale che permette di alimentare la scena grazie alla pedalata del pubblico e rende così lo spettatore un elemento fondamentale, perché senza di lui il palcoscenico sarebbe al buio. La scena viene alimentata con un sistema di co-generazione elettrica azionato da una serie di biciclette collegate a un impianto di accumulo. Questo consente di sensibilizzare gli utenti al tema dell’ecosostenibilità attraverso un approccio esperienziale: i partecipanti sono chiamati a pedalare, prima e durante lo spettacolo, contribuendo di fatto all’auto-sostenibilità dell’evento.
Da giovedì 21 a domenica 24 marzo al teatro Filodrammatici di Milano, andrà in scena l’ultima opera del gruppo “L’altro mondo – piccole storie di cambiamento” che ha debuttato al Festival di Todi nel settembre 2022. La rappresentazione è ispirata all’omonimo libro di Fabio Deotto, giornalista e ricercatore che ha viaggiato per due anni da un estremo del mondo all’altro per raccogliere testimonianze dirette sulla crisi climatica. Si tratta di uno spettacolo molto coinvolgente che mette gli spettatori al centro: nella prima fase le persone vengono chiamate a scrivere le proprie percezioni sui temi proposti tramite un link cui accedere dal cellulare e poi queste verranno elaborate e restituite nella seconda fase, con un grande lavoro drammaturgico e teatrale.
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La messa in scena è supportata dal CNR che si occupa di attivare i propri presidi territoriali per individuare le specifiche criticità dei singoli territori e per creare una rete diffusa che favorisca l’incontro fra il progetto artistico e i luoghi in cui viene ospitato.
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Questa pièce della compagnia Mulino ad Arte è nata da un’idea di Daniele Ronco e Luigi Saravo che ne è anche il regista: vuole essere un viaggio condiviso, itinerante, emozionante, attraverso i luoghi che portano maggiormente i segni della crisi climatica come le Maldive, Miami, New Orleans, il villaggio di Babbo Natale in Lapponia e Venezia. Luoghi che diventano simbolo di un mondo che l’essere umano si ostina a voler mantenere inossidabile ma che ormai non esiste più. Un viaggio di perdita ma anche di struggente bellezza che lascerà davvero le sue tracce d’inchiostro, perché sarà lo spettatore, pur restando indisturbato nella sua poltrona, a scriverne il finale.
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