Deforestazione globale, allarme in Brasile per il Cerrado: a rischio “la sicurezza idrica delle grandi città”
La deforestazione globale continua senza sosta, ma nel 2023 non è mancata qualche buona notizia. Secondo gli ultimi dati del WWF, fino al 2022 la perdita di foreste è aumentata del 21% con la scomparsa di ben 6,6 milioni di ettari di area forestale. L’anno che ci siamo lasciati alle spalle, però, qualche flebile speranza l’ha data.
Deforestazione, nella foresta Amazzonica il tasso si è quasi dimezzato nel 2023
Qualche buona notizia nel 2023 è arrivata dalla foresta Amazzonica dove, secondo i dati della piattaforma TerraBrasilis, sviluppata dall’unità di ricerca del Ministero brasiliano della Scienza, della Tecnologia e delle Innovazioni (INPE), il tasso di deforestazione si è quasi dimezzato rispetto al 2022 (7.665 km2 contro 12.695 km2). Dunque, il monitoraggio satellitare conferma il trend “positivo” già messo in evidenza lo scorso maggio, quando è scaturito che nei primi mesi del 2023 il tasso di deforestazione in Amazzonia era sceso del 64% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo anche per effetto delle nuove politiche messe in atto da Lula, completamente all’opposto di quelle del suo predecessore Bolsonaro.
Grande allarme in Brasile per il Cerrado, sottovalutato rispetto alla foresta amazzonica ma altrettanto importante per il Pianeta
La deforestazione purtroppo non è un discorso che riguarda unicamente la foresta amazzonica in Brasile. C’è grande allarme anche per il Cerrado, vale a dire una regione di savana tropicale pari circa al 20% della superficie del Brasile dove, sempre secondo i dati di TerraBrasilis, nel 2023 sono stati persi in totale 11.011 km2, superando quindi i 10.688 km2 persi nel 2022 e fino al 15% superiori anche alla media storica. Inoltre, i dati satellitari potrebbero essere sottostimati per via della copertura nuvolosa che negli ultimi quattro mesi è stato decisamente elevata.
Il Cerrado rappresenta la principale frontiera dell’espansione agricola in Brasile ma ha già perso la metà della sua copertura
Circa l’80% della deforestazione si è verificato negli stati di Maranhão, Tocantins, Piauí e Bahia, vale a dire una zona considerata la principale frontiera dell’espansione agricola in Brasile – dove hanno origine i principali bacini fluviali del Paese -, e uno dei principali fronti di distruzione degli ecosistemi nel mondo. Le cause principali sono legate alle attività agricole, come coltivazioni di soia e allevamento di bestiame.
Edegar de Oliveira, direttore del programma di Conservazione degli ecosistemi e restotation del WWF-Brasile, afferma che “solo tra gennaio e aprile, il Cerrado ha perso 2.133 km²” all’interno di un “contesto di distruzione continua e crescente che si sta verificando da molto tempo”. “La deforestazione minaccia la sicurezza idrica delle grandi città e soprattutto del settore agricolo, che ha bisogno di un regime pluviometrico sicuro per mantenere la propria produttività”, chiosa de Oliveira.
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