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New York, la tempesta è stata resa più intensa dalla crisi climatica: i dati

In poche ore la pioggia di un intero mese. A New York nei giorni scorsi si è vissuto un evento meteo davvero estremo, con circa 200 mm o litri su metro quadro di pioggia in sole 24 ore cadute all’aeroporto Jfk, in massimo da quando esistono le registrazioni ufficiali, ossia dal 1948.

Il 29 settembre scorso questa tempesta eccezionalmente violenta si è abbattuta sulla costa orientale, in particolare negli Stati di New York e New Jersey. Le dinamiche che hanno portato a queste piogge torrenziali sono legate  a “una convergenza di masse d’aria fredda in discesa dal Canada e di aria molto calda e umida in risalita dal Golfo del Messico. A New York, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza,  Brooklyn e Manhattan sono state sommerse da un metro e mezzo d’acqua.

Sappiamo bene che un singolo evento meteo va valutato con prudenza e non si può correlare automaticamente alla crisi climatica, ma stanno diventando sempre più importanti in questo sensi gli studi di attribuzione che ci aiutano a capire meglio se e come la crisi climatica in atto può aver contribuito a rendere un evento particolare più violento e dannoso.

Un nuovo studio attribuzione rapida, pubblicato da alcuni autorevoli scienziati italiani, ha rilevato che il tipo di evento accaduto venerdì è stato reso più umido del 10-20% rispetto a quello che sarebbe stato nel secolo scorso, il tutto a causa dei cambiamenti climatici.

Gli studiosi hanno analizzato eventi simili (sistemi di bassa pressione che hanno portato alle recenti alluvioni di New York) arrivando alla conclusione che ad oggi sono cambiati rispetto a come sarebbero stati se si fossero verificati nel passato (1979-2000), e non solo per una variabilità naturale. Le variazioni delle precipitazioni mostrano che eventi simili producono quantità maggiori (3 mm/giorno) di precipitazioni nell’area di New York e che sono diventati più frequenti nel mese di settembre.
L’ evento di New York, secondo le conclusioni degli scienziati, presenta caratteristiche che possono essere attribuite principalmente ai cambiamenti climatici causati dall’uomo.

Secondo  Davide Faranda, ricercatore CNRS presso LSCE – Institut Pierre-Simon Laplace, co-autore dello studio interpellato da Icona Clima: “la nostra analisi rivela che le tempeste simili a quelle responsabili delle inondazioni a New York City sono attualmente tra il 10 e il 20% più intense rispetto al passato”.
“Il cambiamento climatico causato dall’azione umana- prosegue Faranda – svolge un ruolo duplice, intensificando queste tempeste e riscaldando l’atmosfera. Tempeste più profonde generano fenomeni più intensi, mentre un’atmosfera più calda può contenere una maggiore quantità di pioggia. È importante notare che nella nostra analisi non abbiamo considerato il fattore aggiuntivo dell’innalzamento del livello del mare, che, associato all’urbanizzazione e alla geografia locale, amplifica ulteriormente l’impatto di tali eventi nel clima attuale”.

L’IPCC conferma: eventi estremi in aumento anche negli Stati Uniti

Per Erika Coppola, scienziata presso Earth System Physics Section The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics di Trieste: “I risultati di questo studio confermano studi precedenti inclusi nell’ultimo report dell’IPCC WGI, che mostrano come simili eventi estremi sono diventati sempre più’ frequenti e intensi sulla costa orientale degli Stati Uniti e come questo sia stato attribuito al riscaldamento globale antropico. Le proiezioni climatiche che ad oggi abbiamo a disposizione confermano che in questa regione simili eventi estremi aumenteranno in numero e diventeranno sempre più intensi all’aumentare del riscaldamento globale”.

Con l’aumento della temperatura globale dovuto ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo, New York potrebbe trovarsi ad affrontare ondate di calore più frequenti e gravi, precipitazioni intense che porteranno a inondazioni urbane, rischi elevati di mareggiate e inondazioni croniche dovute all’innalzamento del livello del mare. L’entità di questi impatti dipende da fattori quali il riscaldamento globale, la geografia locale e i modelli climatici regionali.

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