Crisi climatica, allarme dell’ONU: “La finestra si sta chiudendo rapidamente”
La crisi climatica corre velocemente e il mondo non riesce a starle dietro come dovrebbe. In estremissima sintesi, è questo ciò che emerge dall’ultimo rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite (UN Global Stocktake synthesis report), in preparazione alla COP28 che si terrà a Dubai tra novembre e dicembre. Il rapporto sottolinea come la finestra per raggiungere gli obiettivi climatici stabiliti dall’accordo di Parigi si stia “chiudendo rapidamente“.
Crisi climatica, gli obiettivi climatici stabiliti dall’accordo di Parigi sono attualmente lontani da raggiungere
L’UN Global Stocktake synthesis report, pubblicato recentemente dall’ONU, è un lavoro di due anni che in sintesi fa il punto su quanto finora è stato raggiunto a livello di obiettivi climatici, basandosi naturalmente sull’accordo di Parigi. Una sorta di inventario globale per stabilire quanto bisogna ancora fare per rispettare le tre date limite, ovvero 2030, 2035 e 2050.
Com’era facile prevedere, il rapporto afferma che gli sforzi finora fatti da Paesi industrializzati non sono all’altezza di quanto necessario per raggiungere gli obiettivi climatici, inclusa la limitazione del riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Il rapporto servirà da documento di riferimento per i prossimi importantissimi negoziati sul clima, come la settimana sul clima delle Nazioni Unite a New York che si aprirà il 17 settembre e la COP28 di Dubai in programma entro la fine dell’anno. Quanto evidenziato farà da monito e stimolerà le Nazioni più ricche ad azioni più concrete ed efficienti per limitare le emissioni ed eliminare gradualmente i combustibili fossili.
La finestra per raggiungere gli obiettivi climatici si sta “chiudendo rapidamente”: il rapporto stabilisce qual è il “gap di emissioni”
Le emissioni hanno raggiunto il picco nei Paesi sviluppati e in alcuni in via di sviluppo, ma non ancora a livello globale. Sulla base degli attuali contributi determinati a livello nazionale (NDC), il rapporto afferma che il “gap di emissioni” relativo a un mondo con 1,5°C di riscaldamento nel 2030 è stimato a 20,3-23,9 gigatonnellate di CO2 equivalente. Questi numeri indicano la misura in cui le politiche e le azioni attualmente attuate non riescono a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ecco perché il rapporto sottolinea con forza come la finestra per raggiungere gli obiettivi climatici si stia “restringendo rapidamente“.
Ora è il momento di accelerare velocemente l’azione”, per ridurre le emissioni globali di gas serra del 43% entro il 2030 e del 60% entro il 2035 (rispetto ai livelli del 2019) e raggiungere l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 entro il 2050 a livello globale, sottolinea il rapporto. Ciò richiederà trasformazioni in tutti i settori, compreso l’incremento dell’uso delle energie rinnovabili e la riduzione della combustione di combustibili fossili, aggiunge.
L’incremento delle energie rinnovabili e l’eliminazione progressiva di tutti i combustibili fossili sono elementi indispensabili per una giusta transizione energetica verso emissioni nette pari a zero. Anche l’elettrificazione, l’efficienza energetica, la gestione della domanda e lo stoccaggio dell’energia sono elementi importanti.
Crisi climatica, servono maggiori finanziamenti nei Paesi in via di sviluppo
Il rapporto stabilisce inoltre come sia necessario un maggior sostegno finanziario per il clima nei Paesi in via di sviluppo, sebbene sia aumentato da quando è stato stipulato l’Accordo di Parigi. Quest’ultimo impone ai paesi di presentare gli NDC ogni cinque anni e quelli successivi devono essere preparati e comunicati entro il 2025. Il rapporto riconosce che la crisi energetica globale rende più difficile un’azione ambiziosa sul clima, ma avverte anche che la migliore scienza disponibile ha dimostrato che la finestra di opportunità per agire si sta chiudendo rapidamente.
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