Luglio 2023 è il mese più caldo mai registrato
A pochi giorni dalla fine del mese è già possibile affermare che luglio 2023 diventerà il mese più caldo mai registrato a livello globale e, con tutta probabilità, il più caldo nelle ultime decine di migliaia di anni. Lo conferma una nuova analisi dell’Università di Lipsia che ha utilizzato i dati di ERA5 del Servizio sul Cambiamento Climatico Copernicus (C3S).
Lo studio ha analizzato le temperature superficiali registrate a livello globale nelle prime 3 settimane del mese e quelle previste per gli ultimi giorni di luglio. A pesare sul bilancio mensile complessivo sono anche le storiche ondate di caldo che hanno interessato Europa, Nord America, Cina, e le temperature anomale registrate negli oceani e mari del Mondo, incluso il Mediterraneo.
Secondo l’analisi luglio 2023 si chiuderà con una anomalia di +1,5 gradi rispetto alla temperatura media del pianeta prima che l’uomo iniziasse a bruciare carbone, petrolio e gas. Nonostante si sia raggiunta questa anomalia non significa che l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale sotto tale soglia sia fallito: il riscaldamento medio viene infatti misurato su una scala temporale più lunga.
Tra l’altro non è la prima volta che un mese supera di 1,5°C la media preindustriale: era già successo nel 2016 e nel 2020, anche se questa è la prima volta che si è verificato nell’estate dell’emisfero settentrionale, quando il pianeta è più caldo. Ma il fatto che l’aumento della temperatura di questo mese sia al livello massimo di lungo termine riflette il fatto che, sebbene il limite non sia ancora stato infranto, le azioni per ridurre le emissioni sono ancora inadeguate.
Il giorno, la settimana e il mese più caldo mai registrato: luglio 2023
Il 6 luglio la temperatura media globale ha raggiunto un valore superiore al precedente record raggiunto ad Agosto 2016, diventando di fatto il giorno più caldo mai registrato per il Pianeta Terra, seguito a ruota dal 5 e 7 luglio.
Le prime tre settimane di luglio sono state le tre settimane più calde mai registrate. La temperatura media globale ha temporaneamente superato la soglia di 1,5° Celsius al di sopra del livello preindustriale durante la prima e la terza settimana del mese. Da maggio, la temperatura media globale della superficie marina è stata ben al di sopra dei valori precedentemente osservati per il periodo dell’anno, contribuendo a rendere luglio un mese decisamente eccezionale per il caldo.
In attesa dei dati completi, è possibile comunque anticipare che luglio 2023 sarà non solo il luglio più caldo, ma anche il mese più caldo in assoluto, superando di 0,2°C (+/- 0,1°C) i record prima raggiunti dal luglio 2019 secondo il database di ERA5.
“Sulla base dei dati preliminari, comprese le temperature previste fino alla fine del mese – spiega Karsten Haustein, climatologo dell’Università di Lipsia – è praticamente certo che luglio 2023 sarà il luglio più caldo con un ampio margine, con ~0,2°C (+/-0,1°C) sopra il record precedente. Non solo sarà il luglio più caldo, ma anche il mese più caldo di sempre in termini di temperatura media globale assoluta. Potremmo dover tornare indietro di migliaia se non di decine di migliaia di anni per trovare condizioni simili di caldo sul nostro pianeta”.
“l record arriva quando El Niño è stato appena dichiarato nel Pacifico tropicale. Pur contribuendo al calore, la ragione fondamentale per cui stiamo assistendo a tali record è il continuo rilascio di grandi quantità di gas serra da parte degli esseri umani. Poiché gli effetti di El Niño emergono completamente solo nella seconda metà dell’anno, giugno – e ora luglio – saranno probabilmente seguiti da altri mesi caldi record almeno fino all’inizio del 2024.
“Questi drammatici cambiamenti climatici innescano anche ondate di calore marine e continentali senza precedenti, aumentando il rischio di temperature estreme da record in tutto il mondo. Cina, Europa meridionale e Nord America hanno tutti registrato temperature record o quasi nelle ultime settimane. Così fa l’Oceano Atlantico settentrionale. Ironia della sorte, ciò non esclude condizioni piuttosto instabili in alcune regioni. In effetti, il nord e parti dell’Europa occidentale hanno avuto la fortuna di stare sotto le nuvole per gran parte del mese, mentre la maggior parte delle altre regioni densamente popolate ha registrato temperature superiori alla media, proprio come ci si aspetterebbe da un pianeta in rapido riscaldamento”.
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