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Progetto Lince: completato il programma di rafforzamento che prevedeva la traslocazione di 5 esemplari

Nella foresta di Tarvisio, in Friuli-Venezia Giulia, martedì 13 giugno è stato rilasciato il maschio di lince chiamato Karlo: in occasione della Giornata Internazionale della Lince, istituita nel 2018 che si è festeggiata domenica 11 giugno, è stato così completato un programma di rafforzamento della popolazione italiana di questo felino, che prevedeva la traslocazione in questa primavera di un totale di 5 individui provenienti da Svizzera, Romania e Croazia. La foresta di Tarvisio, con i suoi 24.000 ettari, costituisce la più grande foresta demaniale d’Italia e grazie alla sua ricchezza faunistica, una delle aree naturalistiche più preziose del Paese, dichiarata “Riserva naturale orientata biogenetica”.

Credit–Lucia Quindici

La lince è il mammifero più raro del panorama faunistico nazionale e rischia di scomparire dal nostro Paese: fino all’Ottocento era molto diffusa in Europa ma la perdita di habitat, la caccia e l’aumento delle attività umane, causa di incidenti stradali, hanno progressivamente spinto la specie verso l’estinzione. In Francia ad esempio era già scomparsa del tutto, prima che fosse reintrodotta nella vicina Svizzera negli anni Settanta.

L’evento di rilascio è stato organizzato dal team del Progetto ULyCA (Urgent Lynx Conservation Action) che da marzo scorso, a completamento di un lavoro iniziato più di 2 anni fa, aveva già traslocato altri 4 animali nelle Alpi Giulie italiane. Lo scopo del progetto è creare un nucleo che consenta il ricongiungimento della popolazione alpina con quella dinarica. Il Progetto Lince Italia è un’associazione culturale di ricerca senza scopo di lucro, con l’obiettivo principale di studiare, comunicare, gestire e conservare i grandi mammiferi carnivori autoctoni. Uno dei traguardi primari è quello di mantenere e ripristinare, in coesistenza con l’uomo, una popolazione vitale di lince eurasiatica (Lynx lynx) in Italia. Il progetto ha la sua sede ufficiale presso la Facoltà di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino e una sede operativa a Tarvisio.

© R.Isotti, A.Cambone Homo Ambiens – WWF

Inizialmente il monitoraggio della lince si basava esclusivamente su un’iniziativa privata, che ha consentito di ricostruire le dinamiche di distribuzione nelle Alpi. Dal 1998 il Progetto Lince Italia ha stretto partnership con diverse organizzazioni in tutte le Alpi italiane, riuscendo a coordinare le attività di monitoraggio e conservazione. L’ultima lince liberata è stata chiamata Karlo, in ricordo del guardiacaccia che lo catturò sui monti Dinarici, in Croazia, il 22 ottobre 2022: si tratta di un giovane maschio che aveva perduto la madre e per questo è stato riabilitato nello zoo Bojnice in Slovacchia, specializzato in questo tipo di recupero. Le giovani linci seguono la madre fino all’età di 11 mesi prima di diventare indipendenti; se la perdono prima, hanno poche possibilità di sopravvivenza. Karlo infatti si avvicinava alle case in cerca di cibo. Il sito di rilascio si trova in una remota vallata della foresta di Tarvisio al confine con la Slovenia, a circa 30 km a ovest della popolazione di lince reintrodotta nelle Alpi slovene.

Credit-Lucia Quindici

In questo modo si va a ripristinare la connessione tra le popolazioni di linci slovene e italiane, sostenendo un nuovo nucleo vitale in un’area strategica, un vero e proprio corridoio biogeografico in grado di fungere da ponte tra le popolazioni dinariche e alpine. Si tratta di una operazione internazionale complessa dal punto di vista organizzativo, logistico e tecnico-scientifico, che ha richiesto e richiede una ampia condivisione e partecipazione.

Prima delle traslocazioni dalle aree di cattura, tutte le linci sono state sottoposte ad un accurato controllo sanitario e sono state dotate di un radiocollare per poterne seguire i movimenti alla ricerca di un territorio. È stato testato anche il profilo genetico per evitare traslocazioni di linci imparentate. Importante il supporto ricevuto da WWF Italia, Germania, Svizzera e Austria, oltre alla collaborazione del gruppo di lavoro “Caccia e lince” che riunisce le principali associazioni venatorie regionali. L’evento di liberazione è stato una vera e propria celebrazione a cui hanno partecipato tutti i partner del progetto e rappresentanti di istituzioni nazionali e locali.

Le altre 4 linci sono: Margy, una giovane femmina di 3 anni del cantone del Giura, in Svizzera, rilasciata il 9 marzo 2023 e trasferita a nord, passando per la Slovenia che ha attualmente raggiunto i Nockberge nella regione della Carinzia. Il suo nome è stato scelto dal capo progetto generale Raffaele Pio Manicone. Poi c’è Sofia un’altra femmina di 6 anni del cantone del Giura, in Svizzera. Il suo nome è stato scelto dallo sponsor del progetto WWF ed è stata rilasciata il 16 marzo 2023; attualmente si trova anche in Carinzia, a nord della città di Villach. Jago maschio di 3 anni di Vrancea, Romania. Il suo nome è stato scelto dai cacciatori locali che lo hanno rilasciato in natura il 16 maggio 2023 e ora sta esplorando le Alpi Giulie. Infine Talia, una femmina di 2 anni anche lei di Vrancea, Romania, il cui nome è stato scelto dai bambini delle scuole elementari di Tarvisio, rilasciata insieme a Jago il 16 maggio 2023.



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