Fughe di metano fuori controllo in Turkmenistan: emissioni impressionanti dagli sfiati
Le fughe di metano da un giacimento di combustibili fossili in Turkmenistan genera emissioni di CO2 equivalenti più ingenti di quelle dell’Italia, contribuendo in modo significativo al riscaldamento del Pianeta e alla crisi climatica globale.
Emissioni da fughe di metano in Turkmenistan paragonabili a quelle di CO2 dell’Italia
Osservazioni satellitari effettuati da Kayrros per il Guardian, hanno rilevato emissioni di metano da capogiro in un giacimento del Turkmenistan. Il metano è 80 volte di più potente della CO2 nella sua capacità di sequestrare il calore nei primi 20 anni dalla sua immissione in atmosfera.
Nel 2022, stando ai dati satellitari, la fuga di metano proveniente dal giacimento nell’ovest del Turkmenistan, non lontano dalla costa che dà sul Mar Caspio, ha rilasciato in atmosfera 2,6 milioni di tonnellate di metano, mentre un altro giacimento a est ne ha rilasciate 1,8 milioni. Ogni chilo di metano rilasciato in atmosfera equivale a 25 chili di CO2eq. Ciò significa che nel 2022 solo da questi due giacimenti, il Turkmenistan ha generato emissioni paragonabili a 366 milioni di tonnellate di CO2, più di quelle annue dell’Italia o del Regno Unito, rispettivamente al 20° e 17° posto tra i Paesi al Mondo con più alte emissioni di anidride carbonica.
Emissioni di metano: lo stretto legame con l’aumento delle temperature
Negli ultimi anni è cresciuto l’allarme riguardanti le emissioni di metano, un gas meno abbondante rispetto alla CO2, ma 80 volte più potente nel breve termine. Dal 2007 a questa parte le emissioni di metano sono aumentate velocemente, allarmando la comunità scientifica sui rischi e i potenziali effetti a cascata che rischiamo.
Il metano è responsabile di circa il 30% del riscaldamento registrato dai tempi preindustriali. All’inizio del 2000 l’aumento delle concentrazioni di metano in atmosfera stava rallentando, ma dal 2007 ha ripreso a crescere più velocemente. Secondo gli scienziati il metano è molto più sensibile di quanto si pensasse al riscaldamento globale. Secondo lo studio pubblicato nel 2022 su Nature Communications, infatti, l’aumento delle temperature medie globali ha una influenza 4 volte maggiore sul metano. Ciò significa che il metano riscalda l’atmosfera, e l’aumento delle temperature causa emissioni ancora più ingenti di metano, rallentando anche la “rimozione” attraverso reazioni chimiche del metano dall’atmosfera. Si tratta di un circolo vizioso molto pericoloso.
Sfiato di metano, dal Turkmenistan emissioni eccezionalmente alte
Il problema delle perdite di metano è particolarmente grave soprattutto in Turkmenistan, ma non è sicuramente l’unico Paese. I punti localizzati all’interno di impianti di combustibili fossili super-emettitori di metano si trovano negli Stati Uniti, in Russia e in Turkmenistan. L’evento più grave registrato dall’analisi del Guardian, è stata una perdita di 427 tonnellate di metano all’ora in agosto, vicino alla costa del Caspio del Turkmenistan e a un importante oleodotto. In quella singola perdita si sono generate emissioni equivalenti a quelle di 67 milioni di auto, o alle emissioni nazionali orarie della Francia.
Il “flaring” viene utilizzato per bruciare gas indesiderato, immettendo CO2 nell’atmosfera: si tratta di una pratica facile da rilevare e negli ultimi anni si è cercato di ridurla in modo significativo. Lo “sfiato“, invece, rilascia semplicemente metano in atmosfera, invisibile e incombusto: si tratta di una pratica che era stata difficile da rilevare fino ai recenti sviluppi nella tecnologia satellitare.
In Turkmenistan si sono contati 840 “sfiati” tra il 2019 e il 2022. Nello stesso periodo se ne sono contati poco più di 600 negli Stati Uniti, 635 in Russia, 175 in Algeria e 81 in Kazakistan. La maggior parte delle perdite di metano in Turkmenistan deriva da impianti gestiti dalla compagnia petrolifera nazionale Turkmenoil.
Arginare queste emissioni sarebbe urgente e tra l’altro un intervento nemmeno così difficile o costoso. In un momento così cruciale per la lotta alla crisi climatica sarebbe dunque importantissimo agire anche su queste forme di emissioni di metano che, aggiungendosi alle altre emissioni di gas serra derivanti da attività umane, potrebbero spingere il clima globale verso il punto di non ritorno.
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