Il 2022 è stato estremo: per l’Europa è stato il secondo anno più caldo mai registrato
Il 2022 è entrato nella storia per gli estremi climatici, per le temperature record e per le concentrazioni di gas serra. A livello globale, il 2022 è stato il quinto più caldo della serie storica, con una temperatura di 0,3°C più elevata rispetto al periodo di riferimento (1991-2020), che equivale a circa 1,2°C in più rispetto al periodo 1850-1900. A rivelarlo è l’analisi annuale realizzata da Copernicus.
Nel 2022 le temperature sono state 2°C e oltre più elevate rispetto alla media del periodo 1991-2020 su parti della Siberia centro-settentrionale e lungo la Penisola Antartica. Le regioni che hanno vissuto l’anno più caldo mai registrato, comprendono gran parte dell’Europa occidentale, il Medio Oriente, Asia centrale e Cina, Corea del Sud, Nuova Zelanda, Africa nord-occidentale e Corno di Africa.
Il 2022 è stato il secondo anno più caldo mai registrato per l’Europa
Per l’Europa si è chiuso il secondo anno più caldo della serie storica, superato solo dal 2020. L’anno è stato sicuramente segnato da un’estate rovente, la più calda in assoluto, seguita dal terzo autunno più caldo mai registrato. Le prolungate ed intense ondate di caldo hanno colpito la zona occidentale e settentrionale del Continente europeo. L’anno, complessivamente, è stato il più caldo di sempre per Italia, Spagna, Francia, Lussemburgo, Regno Unito, Svizzera, Slovenia, Croazia e Bosnia ed Erzegovina.
A complicare il quadro climatico, un prolungato periodo di siccità che ha messo in ginocchio molti Paesi e che ha favorito lo sviluppo di incendi boschivi: secondo le analisi la stagione degli incendi del 2022 è stata responsabile delle emissioni più elevate mai registrate negli ultimi 15 anni. Francia, Spagna, Germania e Slovenia hanno registrato le emissioni di incendi boschivi estivi più elevate almeno degli ultimi 20 anni.
“Il 2022 è stato un altro anno di estremi climatici in tutta Europa e nel mondo – spiega Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service – . Questi eventi dimostrano che stiamo già sperimentando le conseguenze devastanti del riscaldamento globale. Gli ultimi risultati climatici del 2022 di C3S dimostrano che per evitare le conseguenze peggiori la società dovrà ridurre urgentemente le emissioni di carbonio e adattarsi rapidamente al clima che cambia”.
Nel 2022 eventi estremi in tutto il mondo
Il caldo ha caratterizzato l’anno anche ai Poli: nel corso del 2022 si sono registrate ondate di caldo record o eccezionalmente intense anche in Antartide e nell’Artico. In particolare l’Antartide ha vissuto un periodo molto caldo nel mese di marzo: alla stazione di Vostok, all’interno dell’Antartide orientale, ad esempio, la temperatura riportata ha raggiunto i -17,7°C, la più elevata mai misurata in 65 anni di rilevazioni meteorologiche. Nel mese di settembre, le temperature sopra il centro della Groenlandia hanno raggiunto valori 8°C superiori alla media e quasi tutto il paese ha registrato temperature medie superiori a qualsiasi altro mese di settembre almeno dal 1979.
Tra gli eventi estremi che hanno segnato il 2022 ci sono sicuramente le alluvioni devastanti che hanno colpito il Pakistan e l’India settentrionale. Anche la Cina ha subito ondate di caldo estreme nei settori centro-orientali, con un episodio di siccità eccezionale. Provato dagli eventi estremi anche il Corno d’Africa, alle prese con la siccità peggiore degli ultimi decenni.
Anche l’Australia ha dovuto fare i conti con piogge insistenti e alluvionali, che hanno interessato specialmente l’est del Continente dove si sono verificati allagamenti diffusi e ricorrenti. L’Europa ha vissuto l’estate più calda degli ultimi decenni e un episodio grave di siccità, ereditato dall’inverno precedente ed esacerbato dal caldo intenso dell’estate.
Anche gli Stati Uniti hanno subito eventi estremi degni di note: ricordiamo l’ondata di caldo record che ha colpito a settembre la California e Ian, uno degli uragani più intensi a colpire gli USA.
Le conseguenze di questi eventi meteo-climatici estremi hanno avuto impatti importanti sulle società locali, sull’agricoltura, sull’economia nel suo insieme e sul benessere della popolazione.
Il 2022 è stato un anno segnato dal fenomeno della Nina, oscillazione ricorrente e uno dei motori del clima globale, che lo scorso anno ha fatto il suo “terzo tuffo“. Questa anomalia delle temperature del Pacifico equatoriale ha sicuramente influito sugli eventi estremi che hanno colpito l’Australia, in particolare. A livello globale, invece, è meno immediata la correlazione tra eventi estremi e la Nina. Sicuramente il raffreddamento anomalo della temperatura del Pacifico superficiale all’altezza dell’equatore (ossia il fenomeno della Nina), avrebbe dovuto bilanciare il riscaldamento rilevato a livello globale. Invece, come si temeva, nonostante la Nina il 2022 si è rivelato essere uno degli anni più caldi della storia.
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