Trattato sulla Carta dell’Energia, “a rischio la sicurezza climatica ed energetica”: il Parlamento Europeo chiede l’uscita dell’UE
Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che invita la Commissione europea ad avviare il processo verso un’uscita coordinata dell’UE dal trattato sulla Carta dell’energia (ECT – Energy Charter Treaty). Nato nel 1994 ed entrato in vigore nel ’98, l’accordo è al centro delle polemiche praticamente da sempre.
Il Trattato stabilisce un quadro multilaterale per la cooperazione internazionale nel settore energetico: è stato ideato alla fine della Guerra Fredda, nato dal bisogno di integrare i settori energetici dell’Unione Sovietica e dell’Europa orientale nel mercato europeo e globale.
Negli anni sono diventate via via più importanti priorità diverse – prima fra tutte il contrasto alla crisi climatica – e l’accordo è di fatto diventato obsoleto rapidamente. Le critiche derivano principalmente dal fatto che, in sostanza, l’accordo protegge chi investe in combustibili fossili e consente alle società che operano nel settore di citare in giudizio i governi per mancati profitti.
Di recente a schierarsi contro il trattato sono stati alcuni attivisti, che hanno deciso di portare il caso alla Corte europea dei diritti umani, e anche decine di scienziati del clima, che in una lettera indirizzata ai leader europei hanno sottolineato come il trattato sia incoerente con gli obiettivi climatici.
Nella risoluzione approvata mercoledì, il Parlamento europeo ha sottolineato che finora diversi paesi – compresi Stati membri – sono stati citati in giudizio in relazione alle politiche sul clima o sulla transizione, e ha dichiarato di accogliere con favore l’annuncio, da parte di alcuni governi, dell’intenzione di ritirarsi dall’accordo. Tra le nazioni che hanno già deciso di uscire dal trattato in modo autonomo ci sono anche l’Italia, la Spagna, la Francia e la Germania.
Secondo Strasburgo, il Trattato sulla Carta dell’Energia «è il più controverso di tutti gli accordi sulla protezione degli investimenti».
L’Europarlamento quindi «esorta la Commissione ad avviare immediatamente il processo verso un’uscita coordinata dell’UE dall’ECT e invita il consiglio a sostenere tale proposta», perché «ritiene che questa sia l’opzione migliore per l’UE per raggiungere la certezza del diritto e impedire che l’ECT metta ulteriormente a repentaglio le ambizioni dell’UE in materia di sicurezza climatica ed energetica».
Leggi qui la risoluzione del Parlamento Europeo.
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