Londra ha aderito al trattato contro la proliferazione dei combustibili fossili. Il sindaco: «non abbiamo tempo da perdere»
Londra ha aderito al trattato contro la proliferazione dei combustibili fossili, diventando così la città più grande del mondo – almeno finora – a partecipare all’iniziativa lanciata a protezione del clima.
Al suo fianco altri sette comuni del Regno Unito, tra cui Edimburgo, Birmingham, Brighton e Cambridge. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha sottolineato l’urgenza di agire per il clima: «non abbiamo tempo da perdere», ha detto. E annunciando l’adesione all’iniziativa ha spiegato che «quando si tratta di affrontare l’inquinamento atmosferico e l’emergenza climatica, città come Londra hanno la responsabilità di agire. Dobbiamo essere gli agenti e non i ritardatori. Dobbiamo salvaguardare il nostro futuro. La causa principale dell’emergenza climatica sono i combustibili fossili, quindi chiedo alle città di tutto il mondo di seguire l’esempio di Londra e di impegnarsi a eliminarne gradualmente l’uso. Il costo dell’inazione per le nostre economie, i mezzi di sussistenza, l’ambiente e la salute dei londinesi è di gran lunga superiore al costo della transizione verso la neutralità climatica».
NEW: As London Climate Action Week opens, I’ve announced that London has become the biggest global city to sign the Fossil Fuel Non-Proliferation Treaty.
We are leading the way in decreasing our reliance on fossil fuels to protect our health & the future of our planet. #LCAW2022 pic.twitter.com/Xm3fEVRmi5
— Sadiq Khan (@SadiqKhan) June 27, 2022
Ken Penton, che guida l’iniziativa nel Regno Unito, ha commentato la decisione del sindaco londinese affermando che «dovrebbe dare voce al numero crescente di paesi e città in tutto il mondo che chiedono una transizione urgente ma giusta» e ha criticato «le azioni del governo del Regno Unito che concede licenze per una maggiore estrazione di petrolio e gas».
Il trattato di non proliferazione dei combustibili fossili ha ottenuto l’adesione anche di altre grandi metropoli, come Parigi, Sydney, Barcellona e Los Angeles.
«Agire ora per fermare l’espansione dei combustibili fossili e cooperare per un equo rallentamento salverà vite», afferma la presidente dell’iniziativa, l’attivista canadese Tzeporah Berman. E auspica che anche gli investimenti si focalizzino sulla ricerca e il sostegno di «soluzioni più pulite e sicure che riducano la dipendenza dai combustibili fossili e i costi energetici e di trasporto delle famiglie».
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