Siccità e caldo estremo, Lago di Como sceso di oltre 1 metro in 50 giorni
Fiumi e laghi ai minimi storici: complicata la situazione al Nord senza la prospettiva di piogge significative e in un clima esageratamente caldo
Le cicatrici della estrema siccità che stanno vivendo le regioni di Nord-Ovest sono visibili dal satellite Sentinel-2, transitato il 15 luglio sopra il Nord Italia. Tra Torino, Vercelli, Alessandria, Milano e Piacenza si nota (nell’immagine sotto) l’estrema secchezza del territorio e dei campi coltivati, insieme ai letti dei fiumi, dove ormai il grandioso scorrere delle acque ha lasciato spazio alla desolazione.
L’estrema ondata di caldo sta dando il colpo di grazia. Dopo mesi e mesi di siccità, dopo mesi di caldo anomalo, questa seconda metà di luglio ha preso il via nel peggiore dei modi. L’aria rovente sta attraversando gran parte dell’Europa occidentale, obbligando il Regno Unito a diramare l’allerta rossa per la prima volta nella loro storia. In Italia abbiamo già sfiorato i 40 gradi nella giornata di venerdì 15 luglio specie tra basso Piemonte e bassa Lombardia.
Lo zero termico, ossia l’altitudine in atmosfera in cui la temperatura raggiunge la soglia degli zero gradi, si assesta ben oltre i 4500 m in corrispondenza dell’arco delle Alpi, con effetti notevoli sui nostri ghiacciai già malconci. Al Pian Rosa ( 3480 m ) si sono registrati 12 gradi, alla Paganella ( 2125m ) 20 gradi.
E l’apice di questa ondata di calore deve ancora arrivare.
Fiumi e laghi ai minimi storici: in 50 giorni il Lago di Como è sceso di oltre 1 metro
Tutto questo si riflette sullo stato di salute dei fiumi e dei grandi laghi del Nord. Il livello del Lago Maggiore è di -10,3 cm, con un riempimento del 21%; il livello del Lago di Como è a -38 cm con un riempimento dell’1,2%; il livello del Lago d’Iseo è di -21 cm con uno riempimento del 4,3%; il livello del Lago di Garda è di 51,7 cm con uno riempimento del 40,7%.
Nei giorni scorsi il Lago di Como ha raggiunto minimi storici per il periodo: dal 7 al 14 luglio il livello del lago ha raggiunto nuovi record negativi scendendo di oltre 5 centimetri in 7 giorni. Dal 27 maggio il livello del lago è sceso in modo costante, perdendo in tutto 108 centimetri in 50 giorni. Dal 9 al 26 giugno anche i livelli del Lago Maggiore sono scesi ai minimi storici del periodo.
E i grandi laghi alpini sono i serbatoi che alimentano i fiumi, piccoli e grandi che attraversano la Pianura Padana, primo fra tutti il Fiume Po. Secondo l’ultimo bollettino dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po “nonostante i contributi temporaleschi, la situazione in tutte le sezioni di Po rimane di “severità estrema”. La sezione di chiusura del bacino a Pontelagoscuro misura oggi una portata di 219 m3/s, in lieve aumento rispetto la settimana precedente, ma ancora al di sotto dei minimi storici e ridotta anche rispetto la media del periodo, analoga situazione si riscontra anche nelle altre sezioni”.
“In questo delicato equilibrio, destinato purtroppo a non mutare repentinamente a causa delle alte temperature e alla mancanza di precipitazioni a breve termine – ha spiegato l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po – rimangono dunque le incognite legate all’avanzata del cuneo salino nell’area del Delta del Po e la potenziale minaccia, non ancora scongiurata, della possibile intrusione delle acque salmastre, non solo pericolo costante di danno irreversibile all’habitat e alla biodiversità in quelle zone o causa di improduttività colturale, ma anche minaccia costante al comparto idropotabile, vista la presenza operativa, a pochi chilometri, dell’impianto che serve tutt’ora oltre 750 mila persone nelle due province di Ferrara e Rovigo”. Ad oggi si stima una risalita del cuneo salino con valori massimi di intrusione stimati fino a 30 km dalla foce con fenomeni di
alta marea.
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