La crisi climatica influenza anche la salute dei bambini. L’esperto: «dobbiamo intervenire»
Gli impatti del clima sulla salute dei bambini sono stati tra i temi di cui si è parlato al Festival della Scienza Medica, che si è svolto a Bologna nei giorni scorsi. In particolare, ad approfondire il legame tra clima e salute dei bambini è stato il dottor Tobias Alfvén, ricercatore senior presso il Dipartimento di Salute Pubblica Globale del Karolinska Institutet e pediatra presso il Sachs’ Children and Youth Hospital di Stoccolma.
Nel suo intervento, il dottor Alfvén ha avvertito che «gli impatti attuali e i rischi futuri dei cambiamenti climatici causati dalle attività umane superano di gran lunga quelli di qualsiasi altra forza che ha trasformato l’ambiente terrestre nella storia recente».
«A partire dall’industrializzazione ad oggi si è registrato un aumento progressivo delle temperature: le proiezioni suggeriscono un aumento di 2°C o più nella temperatura media globale entro la fine di questo secolo, portando a cambiamenti cruciali nella geosfera, nella biosfera, nella criosfera, nell’idrosfera e nell’atmosfera della Terra, con gravi implicazioni per la salute umana e planetaria. In effetti, il cambiamento climatico influenzerà la salute dei bambini nati oggi per tutta la loro vita».
Potremmo superare molto presto la soglia di 1,5°C: un’azione concreta è sempre più urgente |
Le emissioni di gas serra producono un cambiamento del sistema terrestre che si manifesta con temperature più elevate, incremento dei volumi e della frequenza delle precipitazioni, un aumento del livello del mare e un aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi.
Tra gli effetti diretti del clima che cambia ci sono ondate di calore repentine e fuori stagione, rischi di inondazioni, siccità e incendi, aumento del tasso di inquinamento che a loro volta producono un aumento dell’incidenza di malattie nei bambini e un maggior rischio di mortalità.
Secondo i dati riportati dal Festival della Scienza Medica, 820 milioni di bambini nel mondo sono esposti a ondate di calore, 400 milioni a cicloni, 330 milioni a inondazioni e 2 miliardi di bambini sono esposti a inquinamento atmosferico.
«I bambini, così come gli anziani, sono particolarmente esposti a fluttuazioni improvvise di temperatura, causa di colpi di calore, squilibrio elettrolitico, malattie associate ai reni, dissenteria (soprattutto nei paesi dell’Africa Subsahariana) e malattie respiratorie (conseguenza anche dell’aumento dell’inquinamento atmosferico) e infettive, ma anche di un aumento di infortuni non intenzionali che si verificano durante le ondate di calore», spiega il prof. Tobias Alfvén.
Un aumento dei livelli e della frequenza delle precipitazioni, poi, è correlato a un aumento dei rischi di inondazioni e conseguente mortalità e aumento delle malattie dovuti a traumi diretti, come annegamento e lesioni non intenzionali, e indiretti come infezioni quali malaria e problematiche respiratorie, nonché i suoi effetti sullo stato nutrizionale generale dei bambini. Viceversa la siccità, effetto dell’aumento delle temperature, comporta rischi diretti, legati per esempio al dilagare di incendi, e indiretti sul sistema respiratorio, infezioni, salute mentale e denutrizione.
Studi condotti sulla popolazione hanno dimostrato che cambiamenti climatici estremi possono portare a nascite premature o a feti con deficit della crescita.
Clima, si amplificano anche le disuguaglianze legate alla salute dei bambini
Tutti questi effetti del cambiamento climatico hanno conseguenze sulla salute dei più piccoli in misura maggiore nelle popolazioni più povere, con un livello socio-culturale più basso e con minor accesso ai servizi di assistenza sanitaria, e amplificano le disuguaglianze già esistenti in materia di salute dei bambini.
L’urgenza di agire
«La ricerca ci mostra che il cambiamento climatico può agire in vari modi per influenzare la salute dei bambini», conclude il dottor Alfvén. «Occorrono ulteriori studi per approfondire la correlazione esistente tra gli effetti del cambiamento climatico e la salute della popolazione, soprattutto in età infantile, e quali sono i costi e i benefici della mitigazione dell’adattamento. I nostri figli vivranno in un mondo in cui l’aumento della temperatura sarà di 2,5° C se non facciamo niente, i nostri nipoti subiranno più di 4° C di aumento medio. Dobbiamo intervenire con azioni trasformative immediate. Solo così i nostri bambini potranno godere dei benefici del nostro intervento per contenere gli effetti del cambiamento climatico».
Il Festival della Scienza Medica è un appuntamento annuale con la cultura medico scientifica nato nel 2015 a opera di Fabio Roversi-Monaco. L’evento è organizzato dalla Fondazione per la scienza medica – nata per promuovere lo studio e la diffusione dei progressi scientifici – in collaborazione con Fondazione Carisbo e l’Università di Bologna, e con il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo.
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