Cambiamento climatico, ora si produce vino anche in Norvegia
Il riscaldamento globale viaggia veloce: il clima è cambiato così tanto che ora in Norvegia è possibile produrre il vino. La crescita ottimale per i vigneti di solito avviene entro i 30 e i 50 gradi di latitudine. Ma oggi, a causa della crisi climatica e dell’aumento globale delle temperature, le piante riescono a trovare condizioni meteo-climatiche accettabili anche più a nord. Oggi infatti troviamo vigneti anche lungo il 61 parallelo nord, che corre lungo il sud di Finlandia, Svezia e Norvegia, tocca il sud della Groenlandia, percorre tutto il Canada meridionale e l’Alaska e tutta la Russia. Crescere un vigneto a questa latitudine qualche decennio fa sarebbe stato impensabile.
La crisi climatica sta spingendo il clima freddo sempre più a nord nel nostro emisfero, e sempre più a sud nell’emisfero meridionale. Lo conferma alla BBC il Professor Greg Jones, climatologo specializzato nella produzione di vino.
Ad avventurarsi nella sfida della produzione di vino in Norvegia è stata la Slinde Vineyard, un vigneto non lontano dallo Sognefjord, il più lungo e profondo fiordo della nazione. Qui le piante che crescono lungo i pendii riescono ad approfittare del sole e del clima più mite.
Secondo i proprietari, il clima è molto cambiato rispetto a quando erano bambini: una volta la zona era interessata da frequenti gelate, ma oggi accade raramente. Il tempo è cambiato visibilmente. «Oggi quando piove, piove di più, e quando il clima è mite, fa ancora più caldo», ha detto uno dei proprietari del vigneto. E nonostante sia grande la preoccupazione per il Pianeta, da produttore di vino ha saputo accogliere questo cambiamento trasformandolo in un fattore positivo per il suo business.
Ma non è tutto così facile. Sicuramente serve molta più cura e i vigneti devono essere molto più resistenti per sopravvivere ad un clima più mite sì, ma non perfetto. L’azienda è in attività dal 2014 e da allora non hanno mai smesso di fare esperimenti e tentativi per trovare il vino migliore per quel tipo di terreno e di clima.
I proprietari del vigneto, Bjørn (69 anni) e Halldis (60 anni), hanno vinto alcune medaglie d’oro con il loro vino, e ora sperano di portare il loro prodotto anche all’estero, per un confronto con i vini più famosi e pregiati del sud Europa.
Cambiamenti climatici e produzione di vino
Sono state condotte molte ricerche sugli effetti del cambiamenti climatico sulla produzione di vino. I vigneti probabilmente dovranno crescere sempre più a nord nel nostro emisfero: gli acini d’uva sono tra i prodotti agricoli più sensibili a variazioni di temperatura e precipitazione. La zona climatica favorevole alla crescita dei vigneti si aggira attorno ai 10°C a livello globale, ma per alcune varietà, come ad esempio il Pinot Noir, si scende a 2°C.
Adattare la qualità del vino ai cambiamenti climatici è diventata una necessità |
L’aumento delle temperature medie globali, sta quindi “spostando” le zone climaticamente favorevoli per la crescita dei vigneti. Pensate che oggi la stagione di crescita (aprile-ottobre) negli Stati Uniti ad esempio è già 1 grado più calda rispetto al 1970.
Ma quando pensiamo alla crisi climatica, non parliamo solo di temperature: ad influenzare negativamente la crescita dei vigneti c’è anche una maggiore minaccia derivante dall’esposizione agli incendi, a ondate di caldo più intense e prolungate, a piogge più forti, a gelate tardive e alla siccità. Inoltre, con inverni più brevi e miti, gli insetti e i parassiti resistono più a lungo, danneggiando la pianta.
Nelle zone più miti, il passaggio più graduale tra estate e autunno permette all’uva di maturare più a lungo, ma questo gli fa perdere acidità. Il vino quindi qui risulta più fruttato e meno acido. Nelle zone più fresche, invece, dove con l’arrivo dell’autunno le temperature calano più velocemente, il vino risulta più acido.
Secondo i ricercatori il caldo estremo che interessa sempre più nella stagione della crescita le regioni meridionali dell’Europa o gli Stati Uniti occidentali ad esempio, potrebbe ridurre del 50% la capacità di produrre uva. Secondo un altro studio, con lo scenario climatico RCP 4.5 c’è il rischio che le zone adatte alla produzione globale di vino diminuiscano tra il 19% e il 62% entro il 2050. E serviranno anche strategie di irrigazione mirate, che permettano di fronteggiare la sempre maggiore scarsità d’acqua. Insomma, l’aumento delle temperature potrebbe costringere i produttori di vino a spostarsi più a nord, o più in alto.
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