SMOG, il Nord RESPIRA MALE da giorni: i dati

Da diversi giorni l’Italia è sovrastata da un anticiclone che protegge il Paese da nuove perturbazioni ma favorisce anche un aumento dello smog. La stabilità atmosferica è infatti responsabile di un maggiore rischio di nebbia nelle zone di pianure e dell’accumulo di sostanze inquinanti. I dati parlano chiaro: è da giorni che il PM10 è oltre la soglia massima di 50 µg/m³ prevista a tutela della nostra salute.

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Smog oltre i limiti nelle principali città del Nord, ma anche nei centri più piccoli

Smog alle stelle nelle grandi città come Milano e Torino, con la soglia limite che viene superata costantemente da domenica scorsa ed è stata addirittura doppiata nel capoluogo piemontese.
Ma non sono solo le grandi città a respirare male: il PM10 supera i 50 µg/m³ praticamente in tutta la Pianura padana e perfino in alcune zone collinari.

Nella maggior parte del territorio lombardo le stazioni ARPA hanno registrato valori tra i 60 e gli 80 µg/m³, con picchi che si sono spinti perfino al di sopra nel Milanese (87 µg/m³ in viale Marche, 90 µg/m³ a Limito di Pioltello) e in altre zone come Voghera (85 µg/m³), Meda (86 µg/m³) o Cassano d’Adda (82 µg/m³). Uno scenario simile si osserva nel vicino Piemonte, dove la maggior parte delle stazioni ha registrato una concentrazione di PM10 superiore al limite con picchi particolarmente elevati a Torino (93 µg/m³ al Lingotto, dove mercoledì si è superata la soglia dei 100), ad Asti (89 µg/m³), Tortona (86 µg/m³).

Lo smog è elevato anche in Veneto e in Emilia Romagna, con valori oltre il limite in diverse zone: preoccupanti soprattutto i dati che arrivano dalla zona di Modena, dove giovedì si sono raggiunti i 91 µg/m³ di PM10.  Valori tra i 70 e gli 80 µg/m³ nel Bolognese, nel Ferrarese e nel Piacentino.
Anche in Liguria il PM10 supera la soglia dei 50 µg/m³ nel territorio interno della provincia di Savona.