Fridays For Future, i giovani tornano a riempire le piazze: «tempo scaduto» [FOTO e VIDEO]
Venerdì 24 settembre i giovani di tutto il mondo sono tornati nelle strade in occasione dello sciopero globale per il clima indetto da Fridays For Future, a cui hanno partecipato anche molte altre realtà.
La data dello sciopero non è casuale, e le attiviste e gli attivisti hanno deciso di tornare a riempire le strade proprio nell’ultimo venerdì prima degli eventi che stanno per svolgersi a Milano in vista della COP26: l’esito dei lavori di Youth4Climate e PreCop avrà una grande importanza anche per il successo della COP26, che dal 31 ottobre al 12 novembre riunirà a Glasgow i grandi del mondo e potrà, di fatto, decidere le sorti del clima.
Gli attivisti per il clima chiedono che siano rispettati gli Accordi di Parigi per restare entro 1.5 gradi di riscaldamento globale evitando le conseguenze più gravi della crisi climatica. «Dai calcoli dell’IPCC, all’attuale tasso di emissioni, la quantità di CO2 (il nostro carbon budget) che possiamo ancora emettere per avere 2 possibilità su 3 di non superare quella soglia si esaurirà tra circa sette anni. È quindi l’ultima chiamata per azzerare le nostre emissioni entro questo lasso di tempo».
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Il focus delle manifestazioni che si sono svolte oggi è stata la richiesta di “giustizia climatica intersezionale”.
Cosa significa? «Dobbiamo riconoscere che non tuttə subiamo le stesse conseguenze» della crisi climatica, spiega Fridays For Future: «tensioni socio-economiche come il razzismo, il sessismo, l’abilismo, le disparità sociali ed economiche, sono tutti fenomeni che amplificano gli impatti della crisi climatica e che, viceversa, saranno amplificati da essa. I MAPA (Most Affected People and Areas, le persone e le aree più colpite) stanno già vivendo le conseguenze peggiori della crisi climatica senza possibilità di adattamento. Questo a causa di élite privilegiate del Nord globale, che hanno distrutto le terre dei MAPA attraverso il colonialismo, l’imperialismo, le ingiustizie sistemiche e una voracità senza freno, vera causa del riscaldamento globale».
«La COP26 sancirà il fallimento delle istituzioni»
«La nostra città si sta preparando a ospitare eventi internazionali molto importanti – afferma Sergio di Fridays For Future Milano. -: la Youth4Climate e la PreCOP settimana prossima porteranno qui ministri da tutto il mondo per confrontarsi sulla gravità della crisi climatica. Poi a novembre i ministri si incontreranno di nuovo a Glasgow per la COP26, che sancirà il pesante fallimento delle istituzioni: dall’Accordo di Parigi a oggi non sono stati fatti i cambiamenti radicali che erano stati promessi».
E invece di passare all’azione in modo concreto, i grandi del mondo continuano a invitare ai tavoli più importanti i peggiori inquinatori, accusano gli attivisti affermando di non aver accesso alle stanze dei negoziati mentre ci saranno, tra gli sponsor, diverse società che lucrano sull’estrazione, la produzione o il finanziamento dei combustibili fossili. «Ancora una volta gli inquinatori saranno gli ospiti d’onore dei vertici sul clima», affermano gli ambientalisti: «il cambiamento non potrà arrivare dai politici, il cambiamento deve arrivare da noi».
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«Ci raccontano che il problema è la transizione ecologica», dicono gli attivisti di Fridays For Future, «ma la gente sta pagando proprio perché la transizione ecologica non la stiamo facendo».
A questo link il video del flash mob organizzato a Milano.
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