PLASTICA monouso, arriva lo STOP della UE: ecco per cosa scatta il divieto
Lunedì 31 maggio la Commissione Europea ha adottato le nuove linee guida sulle norme relative alla plastica monouso, con l’obiettivo di prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare quello marino, e sulla salute umana, nonché di promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili.
Oltre l’80 per cento dei rifiuti marini è costituito da plastica, che si accumula nei mari, negli oceani e sulle spiagge dell’Europa e di tutto il mondo. Residui, pericolosi per la vita marina e per la biodiversità, vengono trovati in specie come tartarughe marine, foche, balene, uccelli, e anche nei pesci e nei molluschi che fanno parte della catena alimentare umana.
«La plastica è un materiale pratico, utile e prezioso», sottolinea la Commissione europea, «ma dobbiamo imparare a utilizzarla meglio». Quando diventa un rifiuto causa infatti gravi danni all’ambiente, con ripercussioni negative anche sulla nostra economia, sia in termini di perdita del valore economico del materiale che in termini di costi di pulizia e perdite per il turismo, la pesca e il trasporto marittimo.
Secondo quanto riferisce la Commissione, con la direttiva l’UE si pone in prima linea nella lotta mondiale contro i rifiuti marini, dotandosi di un «elemento essenziale della strategia sulla plastica e del piano d’azione per l’economia circolare» grazie agli stimoli che favoriranno la produzione e l’utilizzo di alternative sostenibili. La nuova norma contribuisce anche al piano d’azione per l’inquinamento zero, che proprio in questi giorni è al centro della Green Week europea.
Gli Stati membri dovranno ora recepire la direttiva dell’UE nel diritto nazionale e applicarla a partire dal prossimo 3 luglio.
Stop alla plastica monouso: i prodotti messi al bando
Entro il 3 luglio 2021 gli Stati membri dovranno adottare misure per garantire che determinati prodotti di plastica monouso non possano più essere immessi sul mercato dell’UE.
Lo stop è limitato a prodotti specifici per i quali esistono già alternative, economicamente accessibili, sul mercato: bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande, aste per palloncini, ma anche tazze, contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso e tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile.
Per altri prodotti di plastica monouso, come gli attrezzi da pesca e le salviette umidificate, sono state decise altre misure, come obblighi di etichettatura, regimi di responsabilità estesa del produttore, campagne di sensibilizzazione e specifiche di progettazione, volte a limitarne l’uso, ridurne il consumo ed evitarne la dispersione nell’ambiente.
Gli Stati europei dovranno anche garantire che determinati prodotti di plastica monouso immessi sul mercato rechino sul prodotto o sul suo imballaggio una marcatura volta a informare i consumatori della presenza di plastica nel prodotto e del metodo appropriato di smaltimento dei rifiuti, evitando di disperderli nell’ambiente. Quest’obbligo si applica a prodotti come assorbenti e tamponi igienici e applicatori per tamponi; salviette umidificate per l’igiene personale e per uso domestico; prodotti del tabacco con filtri e filtri commercializzati in combinazione con i prodotti del tabacco; tazze per bevande.
Plastica e Covid-19
Durante l’emergenza della pandemia abbiamo assistito a un aumento esponenziale dell’utilizzo di prodotti di plastica monouso, che in molti casi hanno un ruolo pratico fondamentale soprattutto nel settore sanitario e in quello dei prodotti e dei servizi alimentari.
La direttiva UE non riguarda i dispositivi di protezione individuale come mascherine o guanti monouso, il cui uso è aumentato con conseguente aumento anche della loro dispersione nell’ambiente. «Ciononostante – sottolinea la Commissione Europea -, tali rifiuti rientrano nelle disposizioni più generali della legislazione dell’UE in materia di rifiuti (direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti), che impongono un’adeguata gestione dei rifiuti e ne vietano la dispersione nell’ambiente».
Il testo della direttiva è disponibile a questo link.
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