Clima, Miami rinuncia alle palme: servono alberi che facciano più ombra
Tra le maggiori città del mondo che stanno già facendo i conti con gli impatti più violenti dei cambiamenti climatici c’è la statunitense Miami, sferzata da uragani sempre più intensi e violenti e minacciata dall’innalzamento del livello del mare.
Le comunità costiere sono minacciate da un innalzamento del mare 4 volte maggiore del previsto Nuovo record, la stagione degli uragani 2020 è la più intensa della storia |
Come succede praticamente ovunque, i cambiamenti climatici si stanno traducendo anche in un clima sempre più caldo e ondate di calore sempre più intense. Un fenomeno che nelle grandi città è reso ancora più estremo dalla cosiddetta “isola di calore urbana“: il climatologo Lorenzo Danieli ne ha parlato in questi interessanti approfondimenti:
Isola di calore urbana, perché in città fa più caldo? Le cause del fenomeno L’isola di calore urbana ha conseguenze molto serie, ma può essere mitigata |
I cambiamenti climatici, insomma, sono già in atto e i loro effetti sono già evidenti. Oltre a contrastarli per evitare un riscaldamento ancora più intenso, è necessario adattarsi agli impatti che dobbiamo già affrontare. Per questo Miami ha deciso di rinunciare alle sue iconiche palme: il Miami Herald ha riferito che l’amministrazione della città ha programmato un piano trentennale che, entro il 2050, porterà ad avere una quantità di palme più che dimezzata rispetto a quella attuale. Attualmente le piante che appartengono alla famiglia delle palme rappresentano oltre il 55 per cento degli alberi di Miami, ed entro il 2050 si punta a scendere fino alla soglia del 25 per cento.
Come fa sapere il giornale, il taglio è stato programmato per aumentare la percentuale di piante che garantiscano più ombra e siano in grado di assorbire maggiori quantità di CO2, migliorando la qualità dell’aria. La direttrice per l’ambiente e la sostenibilità di Miami Beach ha garantito che la riduzione della percentuale di palme non sarà perseguita attraverso un “abbattimento di massa”: numerose palme saranno rimosse, ma nei prossimi due decenni verranno anche piantati circa 1.300 alberi da ombra, come querce, frassini e olmi.
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