PRIMAVERA alle porte: tutto su POLLINI e allergie di stagione
Allergia ai pollini, pollinosi, raffreddore da fieno… comunque lo si voglia chiamare, si tratta di un problema che, soprattutto nella stagione primaverile, affligge ben 18 milioni di persone in Italia.
I pollini delle piante come il pioppo e le graminacee in questo periodo volano nell’aria diventando per tantissimi italiani un vero incubo, che prosegue fino all’estate con la fioritura dell’ambrosia.
Il Polline: di cosa si tratta
Come ci spiega il meteorologo Daniele Izzo il polline è l’elemento riproduttivo emesso dagli organi maschili delle piante. Il suo scopo è quello di andare a fecondare la struttura riproduttiva delle piante femmine, il pistillo, attraverso un processo che si chiama impollinazione.
Perché questa abbia luogo, il polline ha bisogno di essere trasportato sulla pianta femmina. L’impollinazione è favorita da diversi fattori, quali la forza del vento e il trasporto tramite gli insetti.
La primavera e l’equinozio
Certo, per chi soffre di allergia la primavera porta con sé molti fastidi, ma non dimentichiamo i benefici concessi dalla stagione primaverile, come la luce solare che stimola la produzione della serotonina, “l’ormone del buonumore” che ci regala una profonda sensazione di benessere e relax, e della vitamina D, importante soprattutto per le donne.
Quest’anno la stagione primaverile inizia ufficialmente il 20 marzo, quando l’equinozio segnerà il passaggio ai mesi dell’anno in cui le ore di luce sono prevalenti su quelle buie. Nella storia dell’umanità l’equinozio è sempre stato un momento fondamentale all’interno del calendario e in molte civiltà è sempre stato celebrato con feste dedicate alla rinascita della natura.
Il periodo dei pollini
La natura, in realtà, si sveglia prima dell’inizio ufficiale della primavera, e sono molte le piante che diffondono i pollini già dalla seconda parte dell’inverno.
Come spiega il meteorologo Simone Abelli , tra le prime a spargere i propri pollini ci sono il cipresso, il frassino, il nocciolo, il salice e il famigerato pioppo, che già da marzo riempe di bianco le nostre città. La maggiore diffusione dei pollini avviene naturalmente durante la primavera. E’ il caso dei pollini di platano, carpino, betulla, quercia, faggio, frassino, ulivo, pino, cipresso , urticacee e graminacee.
I pollini vengono diffusi da alcune specie di piante anche durante l’estate: è il caso dei pollini delle urticacee come la parietaria, del castagno, del pino e delle piante composite, come l’ambrosia e l’artemisia.
I cambiamenti climatici possono aumentare i sintomi dell’allergia?
Come ci spiega il meteorologo Flavio Galbiati, negli ultimi anni è stato registrato un aumento significativo della durata del periodo dei pollini e della loro quantità.
Questo è dovuto ai cambiamenti climatici che stanno influenzando la vita del nostro Pianeta e che hanno questi effetti sui pollini per via dell’aumento della temperatura e dell’umidità dell’aria.
Prevenire è meglio che curare
Prestare attenzione ad alcuni aspetti della vita quotidiana è molto importante per alleviare i fastidiosi sintomi dell’allergia ai pollini.
Per esempio è di grande aiuto evitare, se possibile, di uscire soprattutto nelle ore mattutine e nelle giornate particolarmente soleggiate e ventose. In macchina è bene evitare di aprire i finestrini e dotarsi di filtri antipolline (da pulire regolarmente), che sono già presenti su quasi tutti i nuovi modelli di auto.
Un grande aiuto è naturalmente fornito dai farmaci specifici che grazie agli antistaminici sono certamente importanti a contrastare i sintomi delle allergie come l’asma e la rinite allergica.
Esistono anche alcuni rimedi naturali che sono in grado di arginare le allergie da polline: è il caso ad esempio dell’aromaterapia, che può aiutare a contrastare la rinite allergica, e di alcuni rimedi omeopatici che, se assunti a partire dalla fine dell’inverno, possono attenuare le forti reazioni ai pollini.
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