Filippine, tifone AMBO perde FORZA: Coronavirus ostacolo nei soccorsi
Ambo è stato declassato a tempesta tropicale e si muove verso nord sopra il Mare filippino occidentale
Il tifone Ambo, chiamato anche Vongfong, ha colpito le Filippine provocando migliaia di sfollati e centinaia di danni ad abitazioni e strutture turistiche. Purtroppo – secondo ABC News – il vento e le intense piogge avrebbero causato almeno una vittima. L’impatto peggiore è avvenuto sull’isola di Samar, con un’intensità paragonabile a un uragano di categoria 3 e venti oltre i 180 km/h. Il passaggio di Ambo ha interessato anche la città di Manila con abbondanti piogge e vento.
https://twitter.com/MSCuyugan_WX/status/1261241289619562497
Ty Vongfong #AmboPH continues to pummel Luzon, including Manila. We no longer have electricity here in our house in Quezon City. pic.twitter.com/D6AFiFjTVE
— Aaron Aspi (@aaron_aspi) May 15, 2020
Ambo ha perso potenza: i dati dell’ultimo bollettino
Secondo l’ultimo bollettino diramato dal Philippine Atmospheric, Geophysical and Astronomical Services Administration (PAGASA), Ambo è stato declassato a tempesta tropicale e si muove a 30 km/h verso nord, sopra il Mare filippino occidentale. Il centro della tempesta è stato localizzato a 110 km a nord-ovest di Laoag City, Ilocos Norte. Ambo si sta spostando con venti massimi sostenuti di 65 km/h in prossimità del centro e raffiche fino a 80 km/h. Ambo probabilmente uscirà dall’area di responsabilità filippina lunedì pomeriggio.
Fino a stasera sono previste piogge, a volte anche forti, sulla regione di Ilocos, sulla regione amministrativa di Cordillera, sulla valle di Cagayan e sulla parte settentrionale dell’Aurora. Tra stasera e domani sera, previste piogge da moderate a forti sulle isole Batanes e Babuyan. Anche Mindanao e Visayas sono in stato di allerta.
Ambo e Coronavirus: le preoccupazioni delle autorità
Le autorità filippine si trovano a dover fronteggiare le operazioni di soccorso in piena pandemia da Coronavirus. Il direttore dell’Ufficio della Difesa Civile Claudio Yucot – si legge su ABC News -, ha affermato che le evacuazioni hanno richiesto più tempo del dovuto perché i soccorritori devono indossare maschere e tute protettive e, soprattutto, non possono trasportare un gran numero di abitanti nei rifugi per via delle norme sul distanziamento sociale.
Un centro di accoglienza che normalmente può ospitare 40 famiglie, ha dovuto ridurre la capienza a solo 4 famiglie. In più ognuno dei rifugiati è tenuto a informare le autorità su eventuali sintomi o contagi. «La nostra facilità di movimento è stata limitata dal COVID», ha ammesso Yucot dalla provincia di Albay, nella regione di Bicol, colpita da decine di contagi e tuttora in quarantena. Le Filippine hanno riferito di oltre 12.000 casi, tra cui 806 morti, tra i numeri più alti del sud-est asiatico.
© Iconameteo.it - Il presente contenuto è riproducibile solo in parte, non integralmente, inserendo la citazione della fonte (Iconameteo.it) e il link al contenuto originale